Prolusione di Cettina Militello, presidente della Società italiana per la ricerca teologica Francesco Zaccaria, parroco di Savelletri-Fasano – Chiesa accogliente, chiesa plurale Corrado Lorefice, arciv. di Palermo – Sinodalità e povertà della chiesa
Un fiume in piena: laici, sacerdoti, religiosi, bambini, anziani, di tante culture, di diverse fedi. Camminiamo insieme, perché, con umiltà e concretezza, ci hai mostrato che "solo l'Amore è credibile" (von Balthasar).
Lunedì sera eravamo gli uni accanto agli altri, accanto a te, insieme, popolo di Dio in cammino, nello spirito del Sinodo, verso il Risorto.
Col nostro Arcivescovo eleviamo al Padre la nostra preghiera:
"Donaci di camminare sempre con te, di camminare assieme tra di noi, e di camminare assieme a tutti coloro che non sono con noi, che sono lontani da noi, ma sono forse più vicini a te. Sarà questo o Padre il vero sinodo, il sinodo di una Chiesa nuova, di una Palermo nuova che non finiamo di sperare, ma per la quale dobbiamo continuare a lottare, con l’intemerata spudoratezza dei tuoi ‘santi folli’, dei tuoi giullari, la stessa temerarietà, la stessa follia di Biagio che da oggi è nelle tue mani e che pure tu ci lasci accanto come seme del Regno a Palermo e nel mondo. Accanto a noi, per sempre. Amen" (don Corrado Lorefice, omelia durante il rito delle esequie di fratel Biagio Conte, 17.1.23).
Nel solco del cammino sinodale avviato dall’Arcidiocesi di Palermo, ferve l’impegno per il “quarto cantiere” che si è voluto dedicare all’educazione, a seguito del processo di ascolto avviato nel corso del primo anno sinodale.
Per definizione l’educazione è risposta a bisogni, ma nella città di Palermo si registra una grave carenza di attenzione alle molteplici emergenze educative. C’è in gioco un impegno di fedeltà generazionale che ci impone di garantire, alle figlie e ai figli della nostra comunità sociale, una vita buona in un mondo bello.
Come ha ribadito Papa Francesco, “per educare un bambino serve un intero villaggio”, chiamando in causa tutti gli attori della società civile perché si impegnino a realizzare «un’alleanza generatrice di pace, giustizia e accoglienza tra tutti i popoli della famiglia umana, nonché di dialogo tra le religioni» (cfr: https://www.educationglobalcompact.org/). Papa Francesco si rivolge al mondo intero. Palermo risponde con la mobilitazione di quanti desiderano contribuire a questa alleanza virtuosa. Il metodo non può che essere nella chiave della “complessità”. La pedagogia della complessità, cui ha dato uno straordinario contributo Edgar Morin, esige uno sguardo aperto e un fare cooperativo. La rete attraverso la quale attivare il “cantiere dell’educazione” non può che connotarsi per impegno sinergico inclusivo e proattivo. Da qui l’azione pastorale diocesana per la promozione di un laboratorio che veda lo sforzo congiunto tra le scuole statali, le scuole cattoliche paritarie e l’associazionismo cattolico, nonché il contributo del terzo settore e delle forze del welfare istituzionale.
Sulla nostra corona di Avvento scintillano tre candele e una è di colore rosa. Questa settimana ci parla di gioia: Natale è sempre più vicino, il presepe è stato allestito e intorno alla culla ancora vuota del Bambino si dispongono i pastori, i protagonisti di questi giorni. Ci invitano a unirci a loro con lo stesso cuore leggero e pieno di letizia
Sabato dieci dicembre alle 12:00, presso il palazzo arcivescovile di Palermo, la Consulta delle Aggregazioni Laicali si ferma con il vescovo Corrado per riflettere sul cammino sinodale nella nostra Diocesi, nel segno del beato Puglisi. Le associazioni, i movimenti e le comunità saranno invitate a meditare sulla seconda fase del cammino sinodale insieme a don Giuseppe Vagnarelli, Direttore dell'Ufficio Pastorale e referente diocesano del Sinodo, e alla Prof.ssa Anna Maria Abramonte, amica di don Pino Puglisi e Direttrice del Centro diocesano a lui intitolato.
In occasione della seconda Domenica di #Avvento siamo invitati a preparare la strada per la venuta di Cristo. Signore, faccia che possiamo abbracciare questa chiamata a #camminareinsieme in una speranza incessante, mentre prepariamo i nostri cuori ad accoglierti con stupore e gioia.
«L’Avvento è un incessante richiamo alla speranza:
ci ricorda che Dio è presente nella storia per condurla
al suo fine ultimo, per condurla alla sua pienezza,
Mons. Corrado Lorefice scrive un Messaggio per l'Avvento, in cui ricorda al Popolo di Dio che "l'Avvento disegna il volto di una Chiesa che coniuga strada e mensa, sinodalità e sinassi". Ascoltiamo la voce del nostro Pastore, in apertura del nuovo tempo liturgico e mentre prende avvio la seconda fase del cammino sinodale nella Diocesi di Palermo, fiduciosi che lo Spirito di Dio "rigenera in noi nuove energie, nuove visioni".
L'assemblea si è riunita venerdì 29 aprile presso il "Centro Gesù liberatore" di via Fondo di Margifaraci
L’Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice ha riunito presso il Centro Gesù Liberatore di via Fondo di Margifaraci l’Assemblea diocesana Presinodale: insieme all’Equipe diocesana del Sinodo è stata l’occasione per fare il punto sul cammino fin qui svolto e per tracciare la nuova fase del cammino della nostra Chiesa locale.
All’Assemblea è stato chiamato a partecipare tutto il popolo di Dio, a partire da quanti hanno ruoli di responsabilità, coordinamento e collaborazione ad ogni livello, così come ogni persona che si è lasciata coinvolgere nel cammino sinodale.
Come spiega Milena Libutti, Referente diocesana per il Sinodo con don Giuseppe Vagnarelli, «nella prima fase del cammino sinodale che si è conclusa il 31 marzo abbiamo interpellato le parrocchie, le realtà religiose, gli uffici e gli organismi della Curia, la Consulta delle aggregazioni laicali, le confraternite e il mondo delle associazioni e dei movimenti, ma sono state ascoltate diverse altre realtà (scuola, sanità, terzo settore, istituti di detenzione, etc..). In questo lavoro è stato fondamentale il ruolo dei “facilitatori” che hanno accompagnato l’ascolto di questa prima fase del cammino sinodale; la cui sintesi verrà presentata domani all’Assemblea. La ricchezza dei contributi che abbiamo ricevuto è veramente importante, c’è un elemento comune che lega tutte le risposte che abbiamo accolto, ed è il diffuso apprezzamento del metodo dell’ascolto della vita delle persone. Metodo proprio di questo cammino sinodale».
«Il punto è proprio questo – dice Don Giuseppe – il cammino sinodale delle Chiese d’Italia riguarda non solo la realtà ecclesiale in senso stretto ma l’intera società: si tratta di ascoltare tutti prima che di voler essere ascoltati. Siamo riusciti ad avere contributi dal mondo del carcere, dalla scuola, dalla pubblica amministrazione (ad esempio, risposte ci sono arrivate da alcuni consigli comunali) e abbiamo ricevuto apprezzamento per come il cammino sinodale si sta rivelando una concreta occasione di incontro e di scambio di esperienze oltre che di suggerimenti per iniziare a guardare insieme ai passi successivi da compiere. Domani vivremo una tappa significativa del cammino condiviso con tutte le Chiese italiane, un cammino lungo che culminerà con il Giubileo del 2025; da domani si apre una nuova fase, in cui saremo chiamati a riflettere sui temi che l’Assemblea dei Vescovi italiani del prossimo mese di maggio ci restituirà».
Per l’Arcivescovo Corrado Lorefice “Dire Sinodo vuol dire tornare alle origini della nostra identità ecclesiale, perché significa che affrontando questo cammino – quello sinodale – ci riappropriamo della bellezza del nostro Battesimo. Stiamo poi vivendo una grande opportunità perché questo Sinodo vuole riscoprire la grande responsabilità di tutti i battezzati nell’annunciare e testimoniare la Chiesa in questo nostro tempo, una Chiesa che sia comunità, all’interno della quale è sempre più vivo il senso di partecipazione in ordine alla missione stessa della Chiesa, quella di condividere il Vangelo con ogni uomo e con ogni donna. Ecco la bellezza di questo cammino, quella di una comunità cristiana che si rimette in ascolto innanzitutto del suo Signore e poi ascolta tutti, ma proprio tutti, anche coloro che non hanno una partecipazione attiva – magari sporadica – alle nostre comunità; anche coloro che, lontani dalla Chiesa seppur battezzati, possono offrire molto in questo momento”.
Venerdì 29 aprile alle ore 17 presso il "Centro Gesù liberatore" di via Fondo di Margifaraci
L’Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice ha convocato per venerdì 29 aprile alle ore 17.00 presso il Centro Gesù Liberatore di via Fondo di Margifaraci l’Assemblea diocesana Presinodale: con l’Equipe diocesana del Sinodo sarà l’occasione per fare il punto sul cammino fin qui svolto e per tracciare la nuova fase del cammino della nostra Chiesa locale.
All’Assemblea (ci si è iscritti attraverso un modulo offerto sui siti www.camminosinodalepalermo.it e www.chiesadipalermo.it) è stato chiamato a partecipare tutto il popolo di Dio, a partire da quanti hanno ruoli di responsabilità, coordinamento e collaborazione ad ogni livello, così come ogni persona che si è lasciata coinvolgere nel cammino sinodale.
Come spiega Milena Libutti, Referente diocesana per il Sinodo con don Giuseppe Vagnarelli, «nella prima fase del cammino sinodale che si è conclusa il 31 marzo abbiamo interpellato le parrocchie, le realtà religiose, gli uffici e gli organismi della Curia, la Consulta delle aggregazioni laicali, le confraternite e il mondo delle associazioni e dei movimenti, ma sono state ascoltate diverse altre realtà (scuola, sanità, terzo settore, istituti di detenzione, etc..). In questo lavoro è stato fondamentale il ruolo dei “facilitatori” che hanno accompagnato l’ascolto di questa prima fase del cammino sinodale; la cui sintesi verrà presentata domani all’Assemblea. La ricchezza dei contributi che abbiamo ricevuto è veramente importante, c’è un elemento comune che lega tutte le risposte che abbiamo accolto, ed è il diffuso apprezzamento del metodo dell’ascolto della vita delle persone. Metodo proprio di questo cammino sinodale».
«Il punto è proprio questo – dice Don Giuseppe – il cammino sinodale delle Chiese d’Italia riguarda non solo la realtà ecclesiale in senso stretto ma l’intera società: si tratta di ascoltare tutti prima che di voler essere ascoltati. Siamo riusciti ad avere contributi dal mondo del carcere, dalla scuola, dalla pubblica amministrazione (ad esempio, risposte ci sono arrivate da alcuni consigli comunali) e abbiamo ricevuto apprezzamento per come il cammino sinodale si sta rivelando una concreta occasione di incontro e di scambio di esperienze oltre che di suggerimenti per iniziare a guardare insieme ai passi successivi da compiere. Domani vivremo una tappa significativa del cammino condiviso con tutte le Chiese italiane, un cammino lungo che culminerà con il Giubileo del 2025; da domani si apre una nuova fase, in cui saremo chiamati a riflettere sui temi che l’Assemblea dei Vescovi italiani del prossimo mese di maggio ci restituirà».
Il pianto delle madri ucraine, come quello delle madri russe si eleva a Dio e non può restare inascoltato. In molti Paesi, guerre insensate mettono gli esseri umani l’un contro l’altro. La Chiesa, anche attraverso il cammino sinodale che stiamo facendo, ci invita a riscoprire la bellezza e la ricchezza del dialogo, della diversità, del camminare insieme secondo il progetto di comunione del Creatore, sappiamo che la guerra è una follia, come ci ha ricordato Papa Francesco.
In questi giorni tristi, forse degli occhi ucraini e degli occhi russi si sono guardati smarriti, chiedendosi perché o per chi dovessero farsi del male a vicenda. La pace non ha bandiere. Da cristiani impetriamo il dono della pace, dono di “umanità” autentica, da uomini e donne percorriamo le vie della pace con i fratelli di ogni nazionalità, cultura, religione.
A Palermo, venerdì 4 marzo alle 21.00, sul sagrato della Cattedrale saremo insieme al nostro Arcivescovo, don Corrado Lorefice, per camminare insieme sulla via evangelica e umana della comunione e del dialogo, chiederemo il dono della pace certi che è un cammino che si fa insieme.
Messaggio di mons. Corrado Lorefice - chiesadipalermo.it
C’è chi vorrebbe una chiesa parrocchiale più grande e chi sogna che una Messa più animata, magari in cui si balla. Ci sono ragazzi che si chiedono perché i preti non possano sposarsi e altri che si interrogano sul sacerdozio delle donne. Sono solo alcune delle risposte fornite da bambini e ragazzi che frequentano il percorso di catechesi in preparazione alla Prima Comunione e alla Cresima, nell’ambito della consultazione sinodale avviata nella nostra parrocchia. Già, perché, in attesa di dare il via alla consultazione degli adulti, nella nostra comunità il Sinodo è stato tenuto a battesimo proprio dai più giovani. Non una trovata originale, a dire il vero. Ci aveva già pensato Gesù a mettere al centro i piccoli, mentre tutti tendevano ad escluderli. Al tempo di Gesù, infatti, i bambini erano, assieme ad altre categorie, ai margini della società, non riconosciuti come titolari di diritti. Gesù sovverte i valori e le gerarchie e li pone a modello per tutti: “A chi è come è loro appartiene il regno dei cieli” (Mt 19,14), dirà ai discepoli che, figli della cultura del tempo, sgridavano i bambini perché non si avvicinassero al Maestro. Anche altre volte nei Vangeli Gesù parlerà dei piccoli, riferendosi non solo a chi piccolo lo è dal punto di vista anagrafico, ma a quanti sanno accogliere il Regno di Dio con la semplicità e la gratitudine meravigliata dei bambini. Anche noi, quindi, sulle orme del nostro Signore, abbiamo voluto mettere al centro i più piccoli. E loro hanno saputo ancora una volta dare prova della loro preziosa genuinità. A tutti, durante gli incontri di catechesi, sono state somministrate delle schede contenenti tre domande che avevano lo scopo di capire come vedono la Chiesa e come la vorrebbero. Concetti che hanno anche rappresentato graficamente con un disegno. “La Chiesa è fatta da persone. Chi sono?”. Le risposte alla prima domanda sono state varie. In qualche caso la Chiesa è stata indentificata con Gesù e Maria, altre volte con il Papa, altre volte ancora è stata ristretta alla propria cerchia familiare, oppure ai soli bambini. In molti casi la Chiesa è stata riconosciuta nei sacerdoti, nei lettori e in tutti gli “attori” della celebrazione eucaristica (lettori, coro, ministranti, etc…), oltreché nei catechisti. Per qualcun altro, poi, la Chiesa è composta da tutti i battezzati. “Che non mi piace o che cosa non capisco della Chiesa?”. Nel rispondere a questa domanda molti bambini e ragazzi si sono concentrati ora sulla Messa, ora sull’edificio, individuando aspetti della liturgia o parti della chiesa non in linea con i loro gusti. Qualcuno ha detto di annoiarsi per le celebrazioni troppo lunghe o per le preghiere giudicate noiose. C’è poi chi non comprende il motivo per cui ci si deve alzare in piedi durante la Messa, perché ci sono dei momenti di silenzio e chi stenta a capire le letture. I dubbi non hanno risparmiato neppure i paramenti liturgici. Perché, ad esempio, il prete quando c’è la Messa cambia sempre il colore del vestito? Le perplessità hanno toccato anche le annose questioni legate al celibato dei sacerdoti e del sacerdozio femminile. Temi assai controversi, questi, destinati ad animare anche il confronto tra i “grandi”. Non sono mancate, come detto, le obiezioni alla parte strutturale della chiesa. Le perplessità dei piccoli hanno toccato ora le sedie (“scomode”), ora le colonne (“non si vede niente”), quindi le luci e perfino i fiori (“sono allergico”). E poi, perché le candele si accendono con i soldi? Alcuni bambini non hanno mancato di tirare le orecchie ai grandi sul comportamento che tengono durante le celebrazioni: il rumore dei telefonini in chiesa è insopportabile. Impossibile dare loro torto. Merita una menzione speciale, infine, il bambino che non comprende cosa siano le casette presenti in chiesa. Di cosa si tratta? Ma del confessionale, ovviamente! “Come vorrei che fosse la Chiesa? Che cosa cambierei?”. Alcune risposte hanno riguardato la liturgia. Alcuni, ad esempio, vorrebbero che l’omelia fosse più breve, altri che si ballasse durante i canti e altri ancora vorrebbero mangiare al termine della Messa. In generale è emerso il desiderio di celebrazioni più gioiose e divertenti, a misura di bambino. Anche le aule del catechismo sono state prese in considerazione. Qualcuno vorrebbe averla al piano terra, in modo da evitare le scale, altri vorrebbe svolgere delle attività e fare delle recite. Le risposte più suggestive e fantasiose hanno interessato la parte strutturale della chiesa. Alcuni hanno chiesto un edificio più grande, più luminoso, più colorato, con più verde esterno e “a forma di Gesù”. C’è anche, però, chi ha sognato un’architettura da favola: una chiesa di cioccolato e zucchero filato, piena di dolci e con un grande arcobaleno. E, se sogno deve essere, non si può non pensare a una chiesa con un parco giochi al suo interno. Ad onor del vero vi è stato anche chi ha detto di non volere cambiare nulla, di comprendere tutto, di amare la Chiesa come la conosciamo, “perché così l’ha voluta Dio”. Una cosa, però, sognano questi ragazzi: che a Messa sia presente tutto il Popolo di Dio; che il tempo trascorso in Chiesa possa rendere le persone più contente, capaci di aiutarsi vicendevolmente e di volersi bene. Il sogno dei piccoli, del resto, non è lo stesso sogno di Dio? È proprio vero, allora, quanto ha detto Gesù: a chi è come loro appartiene il regno dei cieli.
Luca Insalaco (Con la preziosa collaborazione dei catechisti e degli educatori ACR della parrocchia Spirito Santo - Palermo)
Mercoledì 9 febbraio alle 20.40 sul 19 TeleOne, appuntamento con 19live Plus, tema della puntata: "Chiesa: entra nel vivo il Sinodo voluto da Papa Francesco". Interverranno Corrado Lorefice Arcivescovo di Palermo e Milena Libutti referente diocesana per il Sinodo della Diocesi di Palermo. Conduce in studio GabriellaRicotta. Sarà possibile seguire la puntata anche in streaming su Teleone.it, sull'App teleone e questa pagina Facebook
Per dare la possibilità a più persone di seguire l'intervento del nostro Arcivescovo e di Milena Libutti sul Sinodo, teleone ha deciso di anticipare la messa in onda e di programmare diverse repliche anche nelle fasce di maggiore ascolto del Sabato e della Domenica.
Di seguito le date e gli orari Sabato 5.2.21: alle 11.45 - 16.00 - 00.30 Domenica 6.2.21: alle 8.30 - 11.45 - 16.00 - 00.30. Rimane comunque confermata anche per Mercoledì 9 ore 20,40.
L’Arcivescovo Mons. Corrado Lorefice e Don Giuseppe Vagnarelli, referente per il Cammino sinodale e Direttore dell’Ufficio Pastorale, ospiti a “In Cammino” su TV2000 con la conduzione di Enrico Selleri. “Prigionieri del passato e delle abitudini di sempre, rischiamo di dimenticare che anche questo tempo è stato riscattato dalla Pasqua di Cristo… e che in esso bisogna discernere i segni del nuovo” (Mons. Corrado Lorefice, Lettera per l’avvio del cammino sinodale della Chiesa di Palermo)
Un passaggio della Lettera alla Chiesa di Palermo del nostro Arcivescovo ha aperto la puntata di “In Cammino” condotta da Enrico Selleri su TV2000, una puntata che ha fatto il “punto della strada” che la nostra chiesa sta percorrendo in questo momento. In studio don Giuseppe Vagnarelli, Direttore dell’Ufficio Pastorale e referente per il Sinodo.
«Non dobbiamo avere paura di stare dentro la complessità di questo tempo e dobbiamo coltivare la speranza – ha sottolineato Mons. Corrado Lorefice – perché se il tempo è complesso e ci chiede di ripensare e rivedere il nostro cammino, tutto questo lo dobbiamo saper affrontare sapendo che la storia stessa è già stata trasfigurata dalla Pasqua di Cristo; le difficoltà quindi non prendono il sopravvento, le complessità non ci impediscono di poter discernere i segni di questa Pasqua che restano dentro la storia umana. Per questo motivo posso dire alla nostra chiesa e a tutte le chiese di non aver paura di poter discernere insieme: il Sinodo ci fa stare insieme per poter capire i segni della presenza del Risorto dentro questa storia».
Enrico Selleri ha quindi chiesto quali sono, in questa fase di emergenza non solo sanitaria, i problemi che maggiormente interpellano la chiesa di Palermo e che sono argomento di discussione in questa fase di cammino sinodale: «Questo Sinodo ci chiede di stare dentro la concretezza della vita e delle nostre comunità – ha proseguito l’Arcivescovo – con attenzione ai gemiti di sofferenza e alle conseguenze sanitarie della pandemia (ma anche quelle sociali ed economiche che aggravano una situazione di pregressa sofferenza del Mezzogiorno del nostro Paese. Proprio per questo il Sinodo ci permetterà di non fare discorsi astratti ma di ascoltare i corpi e le vite della nostra gente, le diverse esperienze, le gioie e i dolori: per questi motivi potremo capire meglio come essere una chiesa prossima, fraterna, in comunione, una chiesa che ha la capacità di assumere la corresponsabilità battesimale e dunque una chiesa in grado di annunciare un Vangelo che arrivi alla vita della gente. Una chiesa missionaria».
Per don Giuseppe Vagnarelli le diverse componenti della chiesa di Palermo sono in effetti già in cammino da diverso tempo: «Insieme all’Arcivescovo, al Consiglio presbiterale e al Consiglio pastorale diocesano l’avvio del cammino sinodale lo si è preparato prima della scorsa estate. Dallo scorso mese di settembre sino alla fine di novembre si è realizzata una fase di sensibilizzazione insieme a un’equipe di tredici persone (oltre a me e a Milena Libutti) che ha pensato come coinvolgere tutte le realtà della nostra chiesa e della nostra società. Ad oggi, così come è possibile vedere all’interno del sito web appositamente dedicato a questo cammino, siamo riusciti a coinvolgere circa 700 facilitatori che animeranno i gruppi sinodali; alcune realtà e alcune parrocchie ancora non hanno “preso il passo”, per questo motivo, ad esempio, continuiamo ad incontrare tutti i parroci e i responsabili delle diverse realtà per dire a tutti che non è mai troppo tardi per cominciare a mettersi in cammino».
Oggi i sacerdoti del Sesto Vicariato si sono incontrati a Ventimiglia di Sicilia per una mattinata all'insegna della riflessione sul cammino sinodale diocesano. È stato invitato p. Riccardo Garzari, membro dell'equipe sinodale e referente per il sesto vicariato. L'incontro svoltosi in stile sinodale, è stato diviso nelle due parti che sono suggerite come metodologia: una prima parte dedicata al mettersi in preghiera di fronte al Signore per ascoltare Lui, e una seconda parte per ascoltarsi l'un l'altro, sapendo che il Signore è presente dove o tre sono riuniti nel Suo nome. Dopo una introduzione del vicario don Lillo D'Ugo, parroco di Belmonte Mezzagno, tutti insieme si è pregata l'Ora Terza, guidata da don Matteo Ingrassia, parroco di Marineo, e con l'accompagnamento all'organo di don Mario Cassata, parroco storico di Lercara Friddi. Di seguito una meditazione di p Riccardo sul tema "Sacerdoti in cammino, in cammino con Cristo". Al termine, esposizione del Santissimo Sacramento, breve adorazione eucaristica e benedizione ai presenti da parte del parroco di Ventimiglia, don Gaetano Pravatà. La seconda parte dell'incontro è stato uno scambio di visioni e di delucidazioni sulle parti pratiche e operative del cammino sinodale nelle parrocchie. È stato un bello scambio di idee, dove quasi tutti hanno potuto dire la loro, ma soprattutto dove tutti hanno fatto esercizio di ascoltare ogni punto di vista accettando pure le inevitabili divergenze. Presenti 16 sacerdoti. Il tutto è finito, per chi ha potuto fermarsi, in un bel pranzo insieme, segno di cordialità e convivialità sacerdotale (nella foto chi si è fermato a pranzo).
L’associazione Istituzione Teresiana ha programmato nella sede di Palermo un cammino mensile di lettura della Parola, per vivere insieme il Sinodo, guidato da Padre Sergio Catalano O.P., che illumini in profondità il senso della sinodalità.
Lo Spirito di Dio che illumina e vivifica questo “camminare insieme” delle Chiese è lo stesso che opera nella missione di Gesù, promesso agli Apostoli e alle generazioni dei discepoli che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica.
È lo Spirito che guida i credenti «a tutta la verità» (Gv 16,13). Per la sua opera, «la Tradizione che viene dagli Apostoli progredisce nella Chiesa», perché tutto il Popolo santo di Dio cresce nella comprensione e nell’esperienza «tanto delle cose quanto delle parole trasmesse, sia con la contemplazione e lo studio dei credenti che le meditano in cuor loro (cfr. Lc 2,19 e 51), sia con la intelligenza data da una più profonda
esperienza delle cose spirituali, sia per la predicazione di coloro i quali con la successione episcopale hanno ricevuto un carisma sicuro di verità» (DV, n. 8).
Nel primo millennio, “camminare insieme”, è stato il modo di procedere abituale della Chiesa compresa
come «Popolo radunato dall’unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo». Anche nel secondo millennio, quando la Chiesa ha maggiormente sottolineato la funzione gerarchica, non è venuto meno questo modo di procedere: infatti, quando si è trattato di definire delle verità dogmatiche i papi hanno voluto consultare i Vescovi per conoscere la fede di tutta la Chiesa, facendo ricorso all’autorità del sensus fidei di tutto il Popolo di Dio, che è «infallibile “in credendo”» (EG, n. 119). A questo dinamismo della Tradizione si è
ancorato il Concilio Vaticano II. Esso mette in rilievo che «è piaciuto a Dio di santificare e salvare gli uomini non separatamente e senza alcun legame tra di loro, ma ha voluto costituirli in un popolo che lo riconoscesse nella verità e lo servisse nella santità» (LG, n. 9). Il Concilio ha sottolineato come, in virtù dell’unzione dello Spirito Santo ricevuta nel Battesimo, la totalità dei Fedeli «non può sbagliarsi nel credere, e manifesta questa sua proprietà peculiare mediante il senso soprannaturale della fede di tutto il Popolo, quando “dai Vescovi fino agli ultimi Fedeli laici”, esprime l'universale suo consenso in materia di fede e di morale» (LG, n. 12). L’esperienza sinodale del camminare insieme, alla sequela del Signore e nell’obbedienza allo Spirito, riceve una ispirazione decisiva dalla meditazione della Rivelazione. In questo orizzonte si collocano i nostri incontri mensili:
Il cammino sinodale è un'occasione per saggiare a che punto sta il cammino della Chiesa italiana? Come si confronta questo cammino con i rischi di intellettualismo o di formalismo che le nostre comunità possono correre? Perché è importante che tutto il popolo di Dio dia il proprio contributo?
Dal 12 ottobre TV2000 offre un “appuntamento quotidiano col sinodo”. Dal martedì al venerdì, alle 19.30 Enrico Selleri racconta i percorsi sinodali della Chiesa italiana, attraverso la vita delle sue realtà diocesane, parrocchiali, come di movimenti, associazioni, istituti di vita consacrata...
Nella puntata del 14 gennaio, Milena, in brevissimo tempo, ha presentato il sito camminosinodaplermo.it come strumento di formazione e informazione a supporto del cammino diocesano della nostra Arcidiocesi.
Lo scorso 7 gennaio dalle 15.30 alle 18.30 si è svolta la formazione dei Facilitatori per il Sinodo a cura dell’Equipe diocesana del sinodo. Per ragioni di capienza dello spazio virtuale non tutti siamo riusciti ad accedere ed allora abbiamo pensato di recuperare questo momento così importante con un incontro che ci permettesse comunque di riprendere i contenuti e i materiali presentati e messi a disposizione dei facilitatori sul sito diocesano www.camminosinodalepalermo.it.
Tale incontro si è svolto, sempre in modalità online, domenica 9 gennaio dalle 19 alle 20.30 grazie alla disponibilità di Milena Libutti, Referente diocesana del sinodo, e di Antonella Tirrito, membro dell’equipe diocesana, con la partecipazione di quasi tutti i facilitatori segnalati dall’Azione Cattolica della nostra diocesi.
L’incontro è iniziato con la preghiera dell’Adsumus e dopo i saluti è stata data la parola a Milena che con molta competenza e semplicità ha presentato il significato del Sinodo, e le peculiarità di questo sinodo in particolare e le diverse tappe che lo costituiranno. È stata sottolineata l’importanza del compiere INSIEME il cammino sinodale e l’importanza di dare spazio all’ASCOLTO dell’altro e dello Spirito Santo.
Nel corso dell’incontro abbiamo potuto guardare gli strumenti e i documenti a disposizione dei Facilitatori: il Documento preparatorio, il Vademecum sulla sinodalità e le Schede per la consultazione che in filigrana accompagneranno tutte le fasi della consultazione e tutti i gruppi sinodali. E’ stata presentata la figura del facilitatore, le metodologie della consultazione e ci è stato presentato il sito del Sinodo della nostra diocesi che è pensato come uno strumento in cui reperire materiali e trovare momenti di scambio con le realtà della diocesi sul percorso sinodale.
C’è stato il tempo anche per un dibattito e l’incontro si è concluso con la messa in luce degli ambiti della vita associativa a cui i 16 facilitatori segnalati dall’Azione Cattolica saranno destinati. Ci occuperemo di costituire i gruppi sinodali a partire dai nostri soci e simpatizzanti, adulti, giovani e ragazzi, gruppi parrocchiali e interparrocchiali, si attiveranno gruppi sinodali nelle realtà che vedono la nostra AC diocesana impegnata sul territorio cercando di raggiungere quante più persone sarà possibile.
Abbiamo affidato il nostro servizio alla beata vergine Maria, affinché ci sostenga in questo cammino che si presenta impegnativo ma allo stesso tempo entusiasmante con il desiderio di fare del bene alle persone che incontreremo e a noi stessi.
Venerdì 7 gennaio si è tenuto il primo appuntamento di formazione dei facilitatori, cioè di quanti avranno il compito di coordinare gli incontri sinodali che si terranno nella nostra Diocesi. È stata un’altra importante tappa del percorso sinodale diocesano, iniziato ufficialmente il 17 ottobre 2021 con la liturgia in Cattedrale.
I lavori sono stati preceduti da un intervento del nostro arcivescovo, don Corrado Lorefice, che ci ha ricordato come il sinodo sia essenzialmente “una strada da percorrere insieme”. Alcuni membri dell’Equipe sinodale hanno successivamente illustrato il compito dialogico a cui sono chiamati i facilitatori e i materiali che sono stati predisposti per aiutare ciascuno nel proprio compito. Inoltre, è stato presentato il sito in cui, tra l’altro, sarà possibile avere accesso agli attrezzi di lavoro (testi, immagini, video, riferimenti al Magistero, ecc…) messi a disposizione di ogni facilitatore. All’incontro hanno partecipato centinaia di persone indicate dai parroci, oltre a rappresentanti delle associazioni, delle comunità e dei movimenti religiosi. A causa dell’aumento dei contagi da Covid 19, è stato scelto di convocare tutti in modalità a distanza e molti non hanno potuto partecipare per un problema di capienza dello spazio virtuale, ma potranno recuperare attraverso i video caricati sul sito. E’ stato bello rendersi conto che i tanti che non sono riusciti ad accedere sono riusciti ad organizzare dirette facebook e chiamate su meet per condividere schermi e moltiplicare le presenze all’incontro. Al di là dei problemi tecnici che possono presentarsi in questo tempo difficile, i facilitatori individuati dalle comunità hanno dimostrato un grande entusiasmo nell’avvio del cammino sinodale, che si è manifestato non solo nella partecipazione all’intero pomeriggio di lavori, ma anche nelle domande puntuali che sono state proposte in chat. I tanti dubbi che sono stati espressi su come si dovranno svolgere gli incontri sinodali verranno chiariti strada facendo, con il sostegno di tutta l’Equipe diocesana (presto apparirà sul sito una sezione FAQ, per rispondere alle domande poste da ciascuno). Soprattutto, ogni domanda troverà risposta attraverso la concretezza del cammino, la cui realizzazione non dipenderà tanto dall’efficienza dell’organizzazione, quanto dal prevalere della profezia sulle abitudini, dalla fedeltà alla Parola contro ogni autoreferenzialità e dalla libertà che lasceremo allo Spirito rispetto ai nostri schemi precostituiti.
Continuiamo a camminare insieme come Popolo di Dio.
Buon proseguimento del cammino sinodale a tutti ed a ciascuno in particolare!
Continuano gli appuntamenti che stanno scandendo il cammino sinodale sul territorio dell'Arcidiocesi di Palermo. Giovedì 13 gennaio alle ore 21, presso la Parrocchia Maria SS. del Perpetuo Soccorso,, si svolgerà l'Assemblea pastorale parrocchiale; a relazionare sarà il prof. Giuseppe Savagnone.
PER SANTA LUCIA L’IMPEGNO E LA SOLIDARIETÀ “SI VEDONO”
Si è costituita nei mesi scorsi una rete di associazioni, con il fine di realizzare un percorso comune a supporto delle famiglie dello Zen e composta dai seguenti soggetti: Associazione Lievito Onlus, Associazione Medici Cattolici, Associazione mutilati ed invalidi civili, A.V.U.L.S.S, Banco Farmaceutico, Banco Alimentare, Erripa Achille Grandi, Gruppi di Volontariato Vincenziano, Laboratorio ZEN Insieme. Tutte queste realtà sono sostenute dal CeSVoP, dalla Consulta diocesana delle aggregazioni laicali, dall’Ufficio diocesano di Pastorale della Salute, dall’Ufficio diocesano di Pastorale sociale e del lavoro e dalla parrocchia di San Filippo Neri.
Dopo aver fatto avere, nei mesi scorsi, viveri di prima necessità e materiale sanitario, negli ultimi giorni, quelli che hanno preceduto la festività di Santa Lucia, grazie all’ottica Focus di Via Sciuti, è stato – ed è ancora – possibile donare occhiali e lenti da vista per i bambini di alcune famiglie, a seguito delle visite realizzate da medici oculisti volontari. Si conclude quindi una prima fase di azione solidale a supporto del territorio, grazie al coinvolgimento di realtà diverse, tutte impegnate nel servizio al bene comune.
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